mercoledì 27 aprile 2016

cap. 7 - LA TINELLI PARTECIPA ALLO SVILUPPO DELLA SCIENZA

(seconda parte)


(continua dalla prima parte)


Per analizzare i restanti 18 “studi”, ossia gli apparenti 21 (qui l'elenco) meno i 3 dello studente al primo anno, iniziamo con i lavori firmati dalla ricercatrice finta giornalista, che sono 15.
  1. Genesi e motivi dell’espansione delle sette” (in Controllo Mentale); 
  2. Le sette: problemi terminologici” (in Controllo Mentale).
Sono due estratti (uno breve, l’altro brevissimo) della sua tesi di laurea, che è del 1996, tre anni prima della nascita del CeSAP, il quale non può quindi attribuirsi la paternità di questo “sviluppo della scienza” (ma non perde niente). La ricercatrice barese ha quindi l’abilità di moltiplicare un singolo elaborato in 5 onorificenze e non in 3 come scritto nel 2° capitolo:
  • il corso universitario per il quale il testo è stato scritto; 
  • uno “studio” che l’Università La Sapienza avrebbe pubblicato, ma che secondo l’università non esiste; 
  • un libro custodito in garage in cinque scatoloni; 
  • l’articolo “Genesi e motivi dell’espansione delle sette”;
  • l’articolo “Le sette: problemi terminologici”.
Qui c'è da segnalare un aspetto comico: dopo la pubblicazione nel 2009 della prima edizione di questo testo, da “Genesi e motivi dell’espansione delle sette” è stata tolta la specifica “Di Lorita Tinelli da ‘Mutamenti psicologici nel processo di affiliazione ad una setta’” (che è la sua tesi di laurea); qui la versione non manomessa.)

3. “L'adesione ad una mentalità distruttiva - Studio della Dottoressa Lorita Tinelli (1999)”;
4. “Tecniche di persuasione e meccanismi di induzione”.
Specificare addirittura nel titolo che lo studio è “della Dottoressa Lorita Tinelli (1999)”, causa al lettore uno stupore preoccupato, perché è sintomatico di un disturbo narcisistico della personalità. Inseriti entrambi nella sezione Controllo Mentale, anche con questi due “studi” il CeSAP non raggiunge lo scopo di “Partecipare attivamente allo sviluppo della scienza”: si tratta di due brani estratti dalla “Tesina” del corso con cui si è “formata” in criminologia nel 1999, prima della nascita del CeSAP. Anche questa “tesina” ha prodigiosamente generato uno “Studio” e un articolo. Pubblicazioni che però nessuno ha mai pubblicato (autopubblicarsi non vale). Del primo (“L'adesione ad una mentalità distruttiva”) va ammirata l'impaginazione, con i continui cambi di colore e font, e con i tre quarti del testo tutto ostinatamente sottolineato.

5. “Caratteristiche dei gruppi totalitari” (in Controllo Mentale)
Ancora l’hobby del bricolage. L’aver anteposto un’introduzione di poche parole a 3 pagine di un libro di Hugo Stamm, secondo la Tinelli la farebbe diventare l’autrice dello “studio”, ma non la fa.

6. “Adesione al gruppo dei Testimoni di Geova: come e perché” (in Testimoni di Geova)
Questo l’abbiamo già incontrato nel 2° capitolo: è la relazione tenuta a una conferenza del GRIS nel febbraio 1999, prima che nascesse il CeSAP. L’impaginazione è stata presa con un copia-incolla dal sito del GRIS (che non viene citato), dove si legge “Pagina inserita il 10-4-1999” (ossia mesi prima della nascita del CeSAP), e infatti qualifica la Tinelli come “Membro del G.R.I.S.” e non Presidente del CeSAP. Per cui anche questa perla della scienza non è attribuibile al CeSAP.
(Nota del 2016: ora questa pagina è stata cancellata dal sito del CeSAP, ma Internet Archive ne conserva una copia; chi vuole ammirare un luminoso esempio di letteratura scientifica può accomodarsi.)

7. “Effetti dell'adesione ai Testimoni di Geova sui minori” (in Testimoni di Geova)
Anche questo è già stato trattato nel 2° capitolo. Come capita spesso sul sito del CeSAP, anche qui la sciatteria lascia il segno: manca la parte iniziale del testo (vedi qui). E' un pro manoscripto (ossia una bozza suscettibile di modifiche da parte di chi lo riceve) del 1999, che nel 2000 la Tartarina di Bari ha appeso al muro della sua cameretta per elevarlo a “pubblicazione”). Sebbene sia un lavoro così insignificante, la Tinelli lo inserisce nella bibliografia della sua seguente opera:

8. “Affiliazione subita: le comunità settarie e i diritti dell'infanzia” (in Controllo Mentale)
Si tratta del testo di una relazione presentata ad un convegno nel 1999. Essendo quindi un lavoro divulgativo, non può essere uno “studio” o una “ricerca” (che sono gli scopi del CeSAP), ma benché irrilevante lo consideriamo una produzione CeSAP. E dopo i tre “temini” dello studente al primo anno Scaringella, questo è il primo lavoro della Tinelli attribuibile al CeSAP (il testo precedente, “Effetti dell'adesione”, è un lavoro anteriore la nascita del CeSAP, che è stato fondato nel giugno '99 ma lo ha inserito nel suo sito nel settembre 2000; se fosse una “produzione” CeSAP, il suo anno di nascita corrisponderebbe a quello di pubblicazione, e non a oltre un anno dopo).

9. “Le sette e la famiglia” (in Testimoni di Geova)
Come gli altri è un lavoro vecchissimo, del “1 dicembre 1999”. Nella pagina che ospita quello “studio” (di una banalità che mette tristezza), è stata cancellata una specifica che nel 2001 venne imprudentemente inserita: “Relazione della dr.ssa Lorita Tinelli, tratta dalla trasmissione sui Testimoni di Geova e le altre sette su Radio Maria”. Non è quindi classificabile come studio (o ricerca) di produzione CeSAP, dato che un Centro Studi non può annoverare tra i suoi lavori le chiacchiere dalla sua “Presidente Nazione” (fatte a Radio Maria o dal fruttivendolo), dato che non si tratta di nuovo sapere.

10. “Suicidi di massa: alla ricerca della verità assoluta” (in Controllo Mentale)
Ancora una vecchia conoscenza del 2° capitolo. Si tratta del banale articoletto (zeppo di errori) scritto dalla ricercatrice Tinelli, che il “Direttore Responsabile” della rivista Labyris, ossia la Tinelli, ha deciso di pubblicare con il beneplacito del Comitato di Relè. Anche se futile, consideriamo nel conteggio anche questo (se non altro per attribuire al CeSAP un ulteriore demerito).

11. “Come tutelare la professione di psicologo dai ciarlatani?” (in Abuso Professione Medica)
È la geremiade vista qui con cui la Mediatrice Familiare accusa i counselor di “danneggiare profondamente l'utenza che a loro si rivolge” e quindi di fare abuso della professione di psicologo. Si noti che, stante questi pericoli, secondo la premurosa Tinelli è “la professione di psicologo” che va tutelata, e non “l’utenza” (della quale pare non interessarle niente). Come l’annuncio della causa giudiziaria vinta dall’Ordine degli Psicologi della Toscana, anche questa rivendicazione corporativa può interessare solo gli appartenenti alla categoria professionale, desiderosi di contrastare la concorrenza di altri professionisti, ma non ha alcuna attinenza con gli obbiettivi del CeSAP. Inoltre è stata originariamente pubblicata su un altro sito e il CeSAP l'ha solo copia-incollato. Non è quindi attribuibile al CeSAP.

12. “I 'ciarlatani' regolarmente iscritti all'Ordine” (in Controllo Mentale)
Questo meriterebbe un post per conto suo, ma per non farla tanto lunga, rilevo solo che non è neppure un testo di taglio informativo: si tratta di uno sfogo lasciato dalla psicologa Tinelli su un sito, in merito a questioni riguardante l'Ordine degli psicologi. Pubblicato sulla (mediocre) AltraPsicologia.it e poi copia-incollato dalla Tinelli sul suo sito, non è possibile attribuirne la paternità al CeSAP per lo stesso motivo per cui non è possibile includere tra le produzioni CeSAP la lista della spesa che la Tinelli compila prima di andare al mercato.

13. “La Sindrome di Alienazione Genitoriale” (in Controllo Mentale)
Una perla. In un editor di testo occupa due pagine. Nella prima troviamo la definizione che di questa sindrome dà lo psicologo Gardner, a cui segue un interminabile elenco di sintomi copia-incollato dalla rete. Nella seconda pagina, contenente citazioni prese dalla Bibbia, dalla Torre di Guardia, da Margaret Singer e da altri ricercatori, si sostiene che: nei casi di separazione, se un coniuge è Testimone di Geova e l’altro no, il genitore appartenente ai TdG scredita agli occhi dei figli l’altro coniuge con il sostegno del gruppo. Se vi sembra una banalità, dato che è possibile sostituire “Testimoni di Geova” con qualsiasi altro consorzio umano, sappiate che la Tinelli lo afferma perché lei può vantarsi del fatto che “Molto spesso mi è capitato di intervenire come Consulente Tecnico, in casi di separazione tra un coniuge Testimone di Geova e l'altro no”. Fine dell’articolo. La Scienza ringrazia, ma a noi viene da chiederci: quanti saranno i TdG che si separano, in cui uno dei due coniugi non è credente e che finiscono in tribunale? Possibile che siano tutti di Bari e che chiamino sempre la finta giornalista Tinelli, così che lei possa dire che le è capitato “molto spesso”? E tutti questi casi in appena quattro anni? (1). Benché non sia credibile, attribuiamo anche questo “temino” al CeSAP, anche perché rappresenta un piacevole cambio di stile: se coi testi precedenti eravamo nel superficiale, qui siamo nel buffo.

14. “Corrispondenza caso suicidio di Vinci” (in Mauro Cioni)
È un documento scritto a quattro mani. Si tratta di uno scambio di e-mail tra la Tinelli e il famigliare di un giovane che si è suicidato. Lo scambio epistolare inizia con questo famigliare che invia un’e-mail per richiede la rimozione o la rettifica di alcuni articoli di stampa che, a suo dire, travisano la tragica vicenda e offendono la memoria della vittima e il dolore della famiglia. Mostrando un'inattesa empatia per la sofferenza di genitori che hanno appena perso il figlio, la replica della dr.ssa Tinelli è una vera sorpresa: chiedere se vuole che la sua e-mail venga pubblicata sul sito. Forse uno dei migliori lavori della consulente-giornalista, ma inserire nella produzione del CeSAP una richiesta di pubblicare un’e-mail, anche se la Tinelli l'ha messo nella sezione “Documenti e Studi”, proprio non è possibile. Resta da aggiunfere che, forse per un sussulto di dignità, dopo l’uscita nel 2009 di questo pamphlet quel documento è stato cancellato.

15. “Abuso psicologico e controllo mentale” (in Abusi)
L’ennesima nostra conoscenza del 2° capitolo. È della Tinelli ma non del CeSAP, come viene infatti precisato nella pagina stessa: “Da Leadeshipmedica” (che poi sarebbe Leadership Medica), che l'ha pubblicato oltre un anno prima che apparisse sul sito del CeSAP. Merita una visita per ammirarne la (ir)rilevanza informativa e scientifica, nonché l'usuale l'incuria dell’impaginazione, frutto di un copia-incolla dal vecchio sito-curriculum talmente trasandato, da riportarne perfino la caratteristica banda blu che occupa la parte sinistra dello schermo.

Eliminando dal conteggio il materiale firmato Tinelli ma non attribuibile al CeSAP perché scritto prima della sua fondazione, e i lavori di bricolage per una questione di decenza, il risultato finale è di soli 3 articoli, di cui nessuno è classificabile come studio, e tutti rilevanti quanto la trama in un film porno. Persino sul definirli “articoli da fanzine” ci sarebbe da discutere. Ma non perdiamo la speranza, e prima di affermare che la partecipazione del CeSAP allo “sviluppo della scienza” - o più sensatamente alla comunità scientifica - è della stessa natura della sua “organizzazione distribuita sul territorio nazionale”, esaminiamo gli ultimi 3 documenti che all'apparenza sembrerebbero prodotti da collaboratori del CeSAP, al quale spetterebbe quindi la paternità. Si tratta del “Commento di Achille Aveta sulla trasmissione 'La figlia rapita'” (in TdG), e di due studi del dr. Maurizio Antonello: “Studio di casi di irretimento” (in Controllo Mentale, del 2000), e “Relazione sui condizionamenti psicologici messi in atto all’interno della comunità denominata “Missi” (in Gabriel Basmagi, del 2001).

Per quanto riguarda il primo autore, Achille Aveta, in calce al suo commento viene riportato - unico caso tra i 205 documenti pubblicati - la specifica “Copyright © 2005 - Centro Studi Abusi Psicologici”.


La prendiamo per vera, anche se il testo è pubblicato anche in altri siti (qui, qui, qui, ecc.), per cui aggiorniamo a 7 il totale dei documenti di produzione CeSAP. In merito ai due testi Maurizio Antonello, come prima cosa va notato che viene definito “Consulente Aris – Veneto” e “Fondatore e Vice-Presidente CeSAP”:

Consulente Aris – Veneto” e “Vice-Presidente CeSAP
Fondatore e Vice-Presidente CeSAP
Come seconda cosa dobbiamo considerare che i due documenti sono stati pubblicati sul sito anni dopo la prematura scomparsa del dr. Antonello, avvenuta nel 2003. A questo proposito va fatta una precisazione: i due studi riportano come data di pubblicazione il 7 giugno 2001 e 27 ottobre 2000, ma è un deliberato falso. Qui è possibile verificare che il 13 agosto 2007 la sezione “Gabriel Basmagi”, in cui è inserita la “Relazione sui condizionamenti psicologici ecc.”, non esisteva neppure, mentre per lo “Studio di casi di irretimento”, fittiziamente inserito il 27/10/2000, qui è possibile verificare che in aprile del 2005 lo studio non era ancora stato pubblicato (non esisteva neppure la sezione “Controllo Mentale”).

Per cui, anche se l'intento di attribuire al CeSAP la paternità di questi due documenti è resa evidente dalle qualifiche di “Fondatore e Vice-Presidente CeSAP”, è altrettanto evidente che questa paternità è usurpata. Innanzitutto c'è da rilevare un'anomalia: è la prima e unica volta che la dr.ssa Tinelli rinuncia alla sua veste di fondatrice del CeSAP e concede ad altri la qualifica di “Fondatore”, senza mettere sé stessa in primo piano. Basta ricordare il suo curriculum, dove si legge “ha fondato il CeSAP” e non “è co-fondatrice del CeSAP”. Inoltre possiamo confrontarlo con il caso di un altro socio fondatore del CeSAP, Belisario Dongiovanni, che quando viene citato fuori dallo Statuto gli vengono attribuite le qualifiche di Segretario o Tesoriere, mai di socio fondatore. Questa inattesa concessione al dr. Antonello non è però un inaspettato ravvedimento che le induce a un atteggiamento più sobrio: si tratta di un momentaneo sacrificio, funzionale a una più decisa attribuzione al CeSAP di quei due documenti.

Soffermiamoci però un momento su come sono andate le cose. È vero che il dr. Antonello ha spronato e aiutato l’allora neo-laureata Lorita Tinelli a fondare il CeSAP, e ha autorizzato che il suo nome figurasse tra i fondatori dell’associazione, ma quando questo avveniva il dr. Antonello era da oltre un decennio la mente, il cuore e l’anima dell’ARIS, e lo rimase fino alla sua scomparsa nel 2003. Anzi, si può dire che Maurizio “era” l’ARIS, identificazione che deriva dalla sua incontrastata leadership e dalla sua dedizione all’associazione. Ragion per cui l’associazione che ha il diritto di fregiarsi degli studi di Maurizio, non può essere che l’associazione che incarnava, l’ARIS, e non certo il CeSAP.

L’appropriazione di queste due ricerche da parte del CeSAP, appare quindi pretestuoso e di moralità imbarazzante. Identica discutibilità morale è la qualifica di “Consulente Aris - Veneto”, tentativo inopportuno della Tinelli di sminuire il legame tra Antonello e l’ARIS, al fine di appropriarsi di un padre nobile che ora non può smentire. L'attribuzione di questi due studi al CeSAP va quindi rigettata, per cui il risultato finale della produzione CeSAP, sui 205 articoli pubblicati, è di appena 7 documenti, di cui nessuno è uno studio o una ricerca, e solo uno (Aveta) se non altro è classificabile come articolo (quindi di tipo divulgativo, per cui non soddisfa lo scopo di un “Centro Studi”, che è quello di produrre nuovo sapere). Ora sì che possiamo affermare: la partecipazione del CeSAP allo “sviluppo della scienza” è della stessa natura della sua “organizzazione distribuita sul territorio nazionale”, ossia uguale a zero.

Quando la dr.ssa Tinelli sostiene che “non è VERO che [il CeSAP] si limita a prendere materiale di gruppi vari, perlopiù già pubblicato”, si ostina a negare l’evidenza: il materiale copiato costituisce la quasi totalità dei testi pubblicati, e l’avverbio “perlopiù” risulta addirittura riduttivo. Inoltre fa ridere il lapsus di aver scritto in maiuscolo “VERO” - come in una inconscia ammissione - anziché la sua negazione “non”, che è il perno semantico della frase. Lapsus a parte, rimane il fatto che ad essere magnanimi anziché di un Centro Studi si dovrebbe parlare di un abborracciato contenitore di materiale raccogliticcio sul tema della credenza. Credenza e non settarismo, perché “documenti” come l’elenco delle apparizioni mariane, tanto per citarne uno, esulano dall’ambito degli abusi psicologici. Stesso discorso per l’elenco dei titoli accademici non riconosciuti in Italia. Una definizione meno indulgente, sostituirebbe “contenitore di materiale” con “accozzaglia”.

Rimane da considerare un ultimo “studio” che però non fa parte dei 205 pubblicati nella sezione “Documenti e Studi”: lo “studio multidisciplinare sull’abuso”. Pubblicizzato dal 2008, ha una stravagante particolarità: non è disponibile on-line.
chi ne fosse interessato a riceverlo, può contattare la signora Gabriella Ferrigno alla segreteria del CeSAP: cesap@libero.it
L'annuncio dello “studio multidisciplinare

La prima stranezza è che all’indirizzo cesap@libero.it rispondono:
  • la “signora Gabriella Ferrigno”, 
  • la “Dr.ssa Antonella Bianco”, 
  • il “Dr. Sergio Labini”, 
  • la “Dr.ssa Maria Capitello”, 
  • la “psicologa Lorita Tinelli”, 
  • Sonia Laera”, 
  • Valentina Intini”(2).
Tutti incomprensibilmente con lo stesso indirizzo e-mail. Impossibile non pensare che si faccia uso di nomi a caso, al fine di far sembrare che il CeSAP sia affollato di funzionari.

Antonella Bianco
Maria Capitello e Sergio Labini (il “Responsabile Area Qualità” da barzelletta visto nel 5° capitolo)
Lorita Tinelli
Sonia Laera
Valentina Intini

Torniamo allo studio. Dopo l’annuncio che la rivista Labyris veniva soppressa (dopo appena otto uscite) e sostituita dal sito Internet, risulta indecifrabile la scelta di non utilizzare il Web anche per questo fantomatico studio. Fantomatico perché l’oscura scelta di non metterlo sul sito, diventa meno impenetrabile se proviamo a richiedere lo studio “multidisciplinare” via email o direttamente per telefono (alla dr.ssa Tinelli, risponde solo lei). Si otterranno infatti uno o alcuni dei seguenti risultati:
  • nessuna risposta; 
  • richiesta di specificare i motivi di interesse per lo studio; 
  • richiesta di specificare le qualifiche che giustifichino l’interesse per lo studio; 
  • richiesta di specificare a quali fini verrà utilizzato; 
  • la risposta che non è disponibile perché in ristampa (da un anno); 
  • la risposta che non è possibile darne visione perché si sta valutando l’ipotesi di farne una pubblicazione.
Analizzare l’irragionevolezza di queste risposte sarebbe pletorico. La ricerca scientifica e i dati che questa produce sono fatti per essere divulgati, non per stare nascosti sotto il materasso come i risparmi dei vecchi contadini. È inoltre nell’interesse dello stesso ricercatore diffondere i suoi lavori il più possibile: è così che mostra le proprie capacità e si accredita presso la comunità scientifica, e la collettività ne trae giovamento. Chi non ha niente può solo riproporre materiale altrui copiato dalla rete, tentare di spacciare per proprie ricerche altrui, o millantare studi inesistenti.

In chiusura di capitolo l'iniziativa più stramba: un concorso destinato ai bambini “dagli 8 ai 12 anni” dal funereo titolo “Cosa pensi della violenza?


Avete letto bene, nel 2000 il CeSAP ha indetto un concorso dedicato “a tutte le vittime di violenza”. Avrà vinto il partecipante che ha subito il maggior numero di angherie? Oppure chi ha sofferto quella più cruenta? E da chi era composta la “COMMISSIONE DI ESPERTI”, da un team di qualificati aguzzini? E cosa si vinceva, la maschera del dottor Hannibal Lecter? Purtroppo la dr.ssa Tinelli non ha più menzionato questo balzano concorso. Ci piace immaginare che sia stato perché indaffarata a organizzare un nuovo concorso intitolato “Cosa pensi dello stupro?”. Ma tutto lascia intendere che l’oblio sia caduto sul concorso perché anche questa era una delle iniziative annunciate per mostrare un attivismo che è solo di facciata, a cui non segue niente di concreto. Si tenga presente che questo annuncio, che inizialmente era per l’anno 2000, era stato in un primo tempo prorogato al 10 gennaio 2001 (“INVIACI, ENTRO IL 10 GENNAIO (nuova data di proroga) 2001”), dopo di che la Tinelli se n’è completamente disinteressata, e l’invito ha continuato a far triste mostra di sé fino ad almeno il febbraio del 2002, oltre un anno dopo la scadenza, quando è poi stato mestamente cancellato.


Aggiornamento del 2016

Inserisco un aggiornamento relativo a due “studi”: lo “studio multidisciplinare sull’abuso” visto poco sopra, e la “Ricerca sul senso dell'esperienza magico-esoterica”, una new entry.

In merito al primo, che è del 2008 (3), va rilevato che poco dopo la prima edizione del 2009 del "Curioso Caso Tinelli", al testo originale dell'avviso venne aggiunto il seguente burbero avvertimento:
Il presente studio è a disposizione degli esperti o professionisti del settore, che ne facciano motivata richiesta, e soprattutto che si presentino con generalità non fittizie, indicandoci eventuali enti o associazioni di appartenenza e recapito del domicilio dove spedire il materiale cartaceo.

Teniamo a precisare questo, visto che ci sono pervenute richieste da nick non altrimenti identificabili.

Ogni richiedente dovrà compilare un form di richiesta che sarà opportunamente vagliato dal Consiglio Direttivo.
Il tono sgradevolmente stizzito non sminuisce lo stupore che suscita un comunicato tanto insensato, il cui unico effetto è di confermare la lista vista in precedenza di bislacchi pretesti con cui lo si nega, e il discredito che ne consegue. Benché sia superfluo elencare le tante assurdità di questa livorosa avvertenza, ne evidenzio alcune delle più macroscopiche al solo scopo di infierire:
  • È stato pubblicato” - Non è vero, il CeSAP non ha “pubblicato” proprio niente; potrebbe sostenerlo se lo studio comparisse tra la pagine di una pubblicazione scientifica, ma si è invece limitato ad annunciarne l'ipotetica esistenza; 
  • a disposizione degli esperti o professionisti del settore” - Destinare uno studio esclusivamente ai “professionisti del settore” è irragionevole; i vari campi del sapere non sono tra loro in competizione; al contrario si sostengono a vicenda, tant’è che questo ipotetico studio sarebbe - per l’appunto - multidisciplinare; 
  • ne facciano motivata richiesta” - L’assurdo arriva al parossismo: non si è mai visto che l’interesse per uno studio - per di più offerto al pubblico dall’autore - debba venire motivato, come la richiesta del porto d’armi o l’acquisto di farmaci; 
  • Ogni richiedente dovrà compilare un form di richiesta” - Oltrepassato anche il limite dell’assurdo, entriamo ora in pieno regime sovietico: il formulario “sarà opportunamente vagliato dal Consiglio Direttivo”; si scrive Consiglio Direttivo (composto dalla sola Tinelli) ma si legge Politburo; sarebbe interessante sapere in base a quali elementi viene valuto se la richiesta è “motivata”, se non ricorrendo ai vaticini del Mago Otelma; 
  • Teniamo a precisare questo, visto che ci sono pervenute richieste da nick non altrimenti identificabili” - È una scusa che vorrebbe giustificare l’imposizione di presentarsi con “generalità non fittizie” (ma a chi verrebbe in mente di farlo?), ma è falsa: so per certo di due “esperti del settore” che si sono visti negare l’ipotetico studio con le motivazioni precedentemente riportate; 
  • per esaurimento dei numeri a nostra disposizione” - È una motivazione balorda. Poteva valere fino agli anni ’90, ma è dal 2000 che perfino il CeSAP dispone di un sito Web, dove è sufficiente mettere un link da cui scaricarne il file (risparmiando così la carta, le spese di stampa e di spedizione); la Tinelli pretende che si creda all’inverosimile: anziché al computer, il team “multidisciplinare” avrebbe scritto la dispensa con una macchina da scrivere, per cui lo studio esiste solo in forma cartacea; chissà come resterà stupita quando sentirà parlare della telescrivente; 
  • ritorneremo ad aggiornarvi sulle nuove copie” - Un ulteriore motivo per ritenere che l’esaurimento delle copie sia una fandonia raccontata per coprire l’inesistenza dello studio firmato CeSAP: questo post scriptum è presente dal lontano 2010; ma c'è di più: come riportato nella prima edizione (2009), questa scusa veniva usata già da un anno, per cui l'inizio dell'attesa della ristampa va retrodatata al 2008; sono quindi otto anni che si attente l’insensata ristampa della dispensa; non impiegherebbe tanto tempo nemmeno uno scriba dell’antico Egitto;
Quando ha qualcosa da vantare, la Tinelli lo ostenta il più possibile: in precedenza abbiamo visto che pubblica lo stesso testo nei suoi vari siti. Se mette tanti ostacoli a uno studio che lei stessa esibisce, può esservi un solo motivo: lo “studio” multidisciplinare sull'abuso non esiste. Perché deve essere chiaro che se con l'annuncio che "è stato pubblicato ecc.", si vuol lasciare intendere che il CeSAP ha prodotto uno studio, allora va chiarito che:
  1. per essere prodotto dal CeSAP, deve essere farina del suo sacco, e non lo è; 
  2. per essere uno studio, deve rispettare precisi requisiti, e spacciare come “studio”, per esempio, una raccolta di ritagli di giornale o di chiacchiere fatte a un convegno è un imbroglio.
Resta da aggiungere che questa furberia di sbandierare ipotetici studi (che vengono poi negati con pretesti da burla) o fantomatiche attività (su cui si fa semplicemente cadere il silenzio), appare come una peculiarità del CeSAP, perché questo “studio multidisciplinare sull’abuso” non è l’unico caso. Oltre al già citato concorso “Cosa pensi della violenza?”, una sorte identica a quella dello studio multidisciplinare è toccata alla velleitaria “INDAGINE STATISTICA SULLE VITTIME DI CULTI DISTRUTTIVI IN ITALIA Anno 1999/2000” (che poi sarebbero “anni”, visto che sono due). Essendo la prima, questa indagine statistica è insieme il prototipo e l’emblema delle ricerche prodotte dal Centro Studi presieduto dalla “Presidente Nazionale”. E che ne sia l’emblema se n’è avuta la prova quando una studentessa in procinto di laurearsi, chiese alla Tinelli di poter inserire nella sua tesi i dati dell’indagine. Era il 2007 e la Tinelli le rispose - pubblicamente - che:
possediamo i dati dell'indagine dell'anno 1999 e ne stiamo realizzando un'altra, con lo stesso questionario proprio per l'anno 2007. Se ha pazienza di attendere un paio di mesi, potremmo fornirle anche i dati statistici aggiornati.

Grazie per l'attenzione

Una vera “tinellata”. Chiunque avrebbe risposto inviando l’indagine del 1999, e aggiungendo che, nel caso potesse interessare, nel volgere di due mesi sarebbe stata pronta anche la ricerca relativa al 2007. E invece no: dell’indagine del 1999, che era l’oggetto della richiesta, la Tinelli rassicura fuori contesto che la “possiede” (4), ma senza poi dare alcuna spiegazione non la invia, e dice alla laureanda di aspettare due mesi per quella del 2007, senza premurarsi che non sia troppo tardi (tanto, se non fosse stato troppo tardi, avrebbe sempre potuto dire che l’indagine non era ancora pronta e di aspettare ancora, vediamo chi si stanca prima).

Si noti che al pari di quella del 1999, anche l’indagine statistica del 2007 non è credibile: sul sito non esiste alcun cenno della sua esistenza. Inoltre, sempre sul sito non c’era alcun invito a compilare l’apposito questionario come richiesto per la ricerca precedente. Non è credibile quindi che la Tinelli avesse dei dati inerenti al 2007. Infine, poiché il CeSAP ha pubblicato sul proprio sito una indagine statistica prodotta da un’altra associazione (Telefono Antiplagio), non avrebbe senso tenere poi nascosti i propri lavori se esistessero.

La questione sostanziale è che un po’ tutte le attività del CeSAP appaiono come le scenografie di cartapesta di un set cinematografico. Non bastassero lo studio multidisciplinare, l’indagine statistica del ’99, quella del 2007, e il macabro concorso “cosa pensi della violenza”, possiamo esaminare i “centri di ascolto”:
ATTIVITA' DI ACCOGLIENZA Sono stati istituiti alcuni centri di ascolto ed orientamento rivolti a vittime di abusi psicologici e a familiari, amici, indirettamente o direttamente coinvolti nell'esperienza dei propri cari. Gli operatori dei centri ascolto offrono consulenza, informazioni ed orientamento verso specialisti, convenzionati con l'Associazione.

Si annuncia la creazione di “alcuni centri di ascolto ed orientamento”, ma non si dice dove sono o come contattarli. Certo, così non ci sarà nessuno da dover ascoltare, ma è proprio qui il vantaggio: la Tinelli si fa grossa con questi “centri”, addirittura al plurale, e non perde tempo a sentire delle lagne tediose.

(A scanso di equivoci faccio notare che l’annuncio sopra riportato non è una descrizione della voce di menù “Attività di accoglienza”, ma un avviso a sé stante: i due articoli a cui rimanda il link, sono entrambi inerenti a gruppi di auto-aiuto, che sono cosa diversa dai centri d’ascolto. I gruppi di auto-aiuto servono a mettere in contatto persone che condividono lo stesso problema, al fine di favorire un aiuto reciproco, mentre nei centri d’ascolto gli utenti ricevono “consulenza, informazioni ed orientamento” da operatori specializzati.)

Sempre in tema di “Attività di accoglienza”, merita uno sguardo il “Calendario gruppi di Auto-Aiuto 2006”:
Calendario Gruppi di Auto-Aiuto 2006

03 / 01 / 2006

Da lunedì 9 Gennaio 2006 iniziano le attività dei gruppi di auto-aiuto sin'ora (sic) formati.

Il gruppo di parenti/amici di persone aderenti ad una comunità settaria si riunirà ogni lunedì alle ore 18,30, presso i locali dell'associazione, in via B. Croce, 49. Il nome del Facilitatore che guiderà il gruppo è Riccardo.

[...]
Stando a questo annuncio, che in alto a sinistra appare datato 03/01/2006, le ipotetiche attività sarebbero iniziate pochi giorni dopo, il 9 gennaio. Premesso che parlare di “locali dell’associazione” appare pretenzioso, dato che “via B. Croce, 49” è l’indirizzo di casa sua, ciò che è più rilevante è che il sistema usato per gestire il sito (Joomla!) inserisce in automatico la data di up-load della pagina, per cui l’annuncio risulta essere del 22/02/2006, ben oltre un mese dopo l’inizio degli incontri (e 50 giorni dopo l'ipotetica data di pubblicazione).

Se i tre gruppi (il gruppo 1, il gruppo 2 e il gruppo parenti/amici) non erano formati da veggenti, è ovvio che gli incontri sono andati deserti come i centri d’ascolto.

Posseduto dal demone sbugiardatore, riporto ancora un esempio di scenografia di cartapesta, con la promessa che è l’ultima:
RICERCA SUL SENSO DELL’ESPERIENZA MAGICO-ESOTERICA

Stiamo conducendo una ricerca sul senso della Magia. Se sei interessato a collaborare invia una email a cesap@libero.it, intestata alla c.a. della Dr.ssa Maria Capitello

Benché sia iniziata nel lontano 2007, questa ricerca non ha ancora visto la luce (nonostante sia considerata “di Rilievo”), e dopo 9 anni si continua ostinatamente ad annunciarla (Berlusconi e Renzi docet). Nonostante siano trascorsi tanti anni, non dobbiamo però perdere la speranza, perché quando sarà pubblicata avremo finalmente la prima ricerca prodotto dal CeSAP (che da 17 anni “Partecipa attivamente allo sviluppo della scienza”).

Al momento però, non rimane che annoverare anche questa ricerca tra le attività annunciate ma solo per finta, in compagnia delle altre “attività di ricerca e di studio” che il CeSAP si è impegnato a “Promuovere e coordinare”, delle “ATTIVITA' DI ACCOGLIENZA” e dei “centri di ascolto” che secondo il CeSAP sarebbero “stati istituiti”, delle “INDAGINI STATISTICHE” di cui al CeSAP “possiedono i dati”, o degli “studi multidisciplinari” considerati top secret.

In pratica, non è rimasta esclusa nemmeno una delle attività sbandierate dal CeSAP al fine di presentarsi come un’associazione straordinariamente attiva, ricca di iniziative, a cui si rivolge una folla di utenti (“un centinaio di richieste di aiuto al giorno”).

A proposito dello “studio multidisciplinare” che ormai il lettore avrà in odio, va segnalata una curiosità divertente. La specifica “Scritto da Lorita Tinelli”, che si trova nell’angolo in alto a sinistra, ci consente di risolvere il dilemma su chi - tra il dr. Sergio Labini “Responsabile Area Qualità” e la dr.ssa Lorita Tinelli “Presidente Nazionale” - abbia scritto uno strafalcione del calibro di: “chi ne fosse interessato a riceverlo”.

Chiedo scusa per l’eventuale disagio”, ma non riesco a trattenermi per cui devo proprio dirlo: chi ne fosse interessato a saperlo, nel prossimo capitolo potrà leggere in merito alle querele presentate dalla Tinelli contro questo libercolo.

Ironia a parte, la questione non è ridere per le sciocchezze, o gli spropositi che ridicolizzano come la commedia del “form che sarà opportunamente vagliato dal Consiglio Direttivo”. Ciò che assume maggior rilievo è un altro aspetto del CeSAP ben più serio: il modus operandi, nonché i motivi che sottendono a quelle sconcertanti scelte. Un inquietante modo di agire di chi si propone come riferimento per “psicologi, sociologi, assistenti sociali, forze dell’ordine, educatori, insegnanti, avvocati, magistrati, medici, pedagogisti, operatori psicosociali” e - risvolto ben più critico - chi ha subito abusi (o viene maldestramente convinto di averli subiti - vedi qui, nota 11).


Note:

1) La Tinelli fa questa affermazione nel 2004 ed è iscritta alle liste dei consulenti dal 2000.

2) In realtà l'elenco continuerebbe con: la “redazione” della rivista Labyris (deceduta alla nascita), gli esperti a “disposizione per rispondere a domande giuridiche, psicologiche ed informative sui culti”, ecc., ma insomma ci siamo capiti.

3) La data compare nel box “Notizie in Rilievo” nella home-page:


4) La replica “possediamo i dati dell'indagine dell'anno 1999” è una risposta insensata (la studentessa non aveva chiesto se il CeSAP ha davvero quei dati), e appare la giustificazione di chi teme che una bugia venga scoperta, per cui tenta di fugare i sospetti garantendo qualcosa a cui si dovrebbe credere sulla parola. Non certo una novità con la Tinelli: “riceviamo una media di un centinaio di richieste di aiuto al giorno  tra email, telefonate, lettere. Tutto documentato e registrato nei nostri archivi.”; “Tutti gli articoli pubblicati [...] al contrario di quanto in maniera distorta viene riferito, sono redatti da nostri collaboratori o da persone a cui facciamo espressa richiesta (abbiamo tutta la documentazione per poterlo dimostrare!)”. Documentazione e registrazioni che però non vengono resi disponibili.